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Counterterrorism
and Security Professionals
STUDIO PERITALE FORENSE
Specialista in analisi Fonica e Forense
Specialista in Fonetica Forense
Prof. Dott. Maurizio Cusimano
Già consulente emerito di alcune Procure della Repubblica.
Presente a Napoli, Caserta, Roma, Torino, Palermo, Milano, Bologna, Parma, Reggio Calabria.
INCARICHI IN TUTTA ITALIA
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"E' un errore capitale teorizzare prima di avere i dati.
Senza accorgersene, si comincia a deformare i fatti per
adattarli alle teorie, invece di adattare
le teorie ai fatti"
Sherlock Holmes
Numero Unico 351/9773055
mail: info@peritofonico.it
La perizia fonica è l'analisi di uno o più suoni allo scopo di identificare tratti caratteristici per creare inclusioni di somiglianza o non di somiglianza, come nel caso di specie. Le attività di misurazione di tratti umani quali essi siano sono definite più ampiamente “biometriche”.
Il riconoscimento del parlante rientra tra le discipline facenti parte della biometrica. Tale è il nome della scienza che si prefigge come obiettivo quello di individuare un soggetto a partire da informazioni relative alle mere caratteristiche fisiche, tra cui anche la voce. Solitamente si individuano due tipi di variazione nella voce: l'intervariabilità, ovvero la variabilità della voce da individuo ad individuo, e l'intravariabilità, ovvero la variabilità della voce di uno stesso individuo nell'arco del tempo.
Volendo fare una breve rassegna delle tecniche di riconoscimento attualmente impiegate a livello nazionale, si può affermare che la disciplina è condotta o tramite metodi psico-acustici o tramite metodi fonetico-acustici, quest'ultimi supportati o meno dal calcolatore. In tutti i casi, la perizia prevede di acquisire un saggio fonico in cui il sospettato viene registrato al fine di compararne la voce con quelle presenti nelle intercettazioni.
Nel caso psico-acustico, il riconoscimento è affidato all'orecchio ed all'esperienza del perito, che, basandosi sull'ascolto delle tracce, valuta la probabilità di similitudine di due voci. Il problema fondamentale di questo approccio è che non risulta possibile - in tempi accettabili - realizzare una sessione di test, al fine di valutare la reale affidabilità del metodo. L'altro limite di questa tecnica è l'impossibilità di realizzare tutte le procedure necessarie a valutare la probabilità di trovarsi di fronte alle voci di due persone diverse: solitamente ci si limita ad indicare la probabilità che una persona sia l'autore del parlato intercettato mentre niente si può dire sull'opposto (viene a mancare quindi la stima dell'LR). Se questo approccio risulta utile per una prima analisi qualitativa, la letteratura internazionale è concorde nello sconsigliare tale metodo come unico mezzo di studio dei dati.
Nell'approccio fonetico-acustico, il tecnico si avvale della propria capacità di ascolto ma anche dell'analisi del segnale e dello studio fonetico dei dati (ovvero lo studio dei suoni linguistici e delle ragioni fisiche per cui essi sono realizzati con certe modalità piuttosto che con altre). In breve la traccia viene analizzata tramite apparecchiature dedicate, che consentono di evidenziare alcuni elementi oggettivi dimostratisi utili alla disciplina del riconoscimento. L'inclusione del fattore acustico e dell'analisi fonetica induce una maggiore oggettività rispetto alla tecnica precedente.
Nell'identificazione a scopo forense, ci troviamo di fronte al bisogno di fornire un dato attendibile rispetto alla possibilità che un soggetto A abbia lasciato o meno quella traccia vocale. Per essere attendibili, però, non dobbiamo sottostimare l'importanza che riveste anche la probabilità che il soggetto A NON abbia lasciato quella traccia vocale..
In particolare, per l'analisi della voce vengono prese in considerazione le cosiddette FORMANTI.
Con formante si intende una frequenza di risonanza (anche chiamata frequenza caratteristica) attorno alla quale un suono spettralmente ricco mostra un picco di ampiezza.
Nella voce umana sono presenti diverse formanti, dovute alle risonanze del tratto vocale, termine con il quale si designa la complessa architettura delle cavità oro-rino-faringee. Le posizioni delle formanti sono parzialmente modulabili volontariamente, e questo è esattamente il meccanismo di emissione, e di riconoscimento, delle vocali.
Le formanti si indicano con la lettera F maiuscola, seguita da un ordinale a partire da 1, in ordine crescente di frequenza. In prima approssimazione, una specifica vocale è identificata dal rapporto tra seconda e prima formante: F2/F1. Le altre formanti definiscono "sfumature" linguistiche, dialettali e personali. In un piano F2 versus F1, ogni vocale occupa quindi una determinata superficie chiusa di forma all'incirca circolare.
Le formanti non devono essere confuse con le costituenti armoniche del suono, in particolare della voce, che in stato stazionario (vocale) è un'emissione armonica, con forma d'onda all'incirca a dente di sega, tipica dei meccanismi di emissione ad ancia. Le "corde vocali" agiscono di fatto come un'ancia, interrompendo il flusso d'aria emessa. In un'emissione vocalica, abbiamo quindi uno spettro armonico (la nota emessa, che è presente anche nel parlato non cantato), il cui profilo spettrale, già decrescente con la frequenza, viene ulteriormente plasmato dal profilo formantico applicato dalla postura scelta per il tratto vocale. L'emissione consonantica è più complessa, e comprende anche transitori, rumore bianco e colorato.
L'analisi dei formanti, viene effettuata elaborando con un algoritmo definito il sonogramma di un fonema, una parola, un'espressione singolare.
Uno spettrogramma è la rappresentazione grafica dell'intensità di un suono in funzione del tempo e della frequenza o, in altre parole, è la rappresentazione grafica della funzione reale i delle variabili reali t ed f: i(t,f).
Benché sia evidentemente possibile rappresentare la funzione i(t,f) come una superficie (su un diagramma cartesiano con assi t, f ed i), di solito per gli spettrogrammi si usa un'altra rappresentazione grafica, nella quale:
ñ sull'asse delle ascisse è riportato il tempo in scala lineare:
ñ sull'asse delle ordinate è riportata la frequenza in scala lineare o logaritmica;
ñ a ciascun punto di data ascissa e data ordinata è assegnata una tonalità di grigio, o un colore, rappresentante l'intensità del suono in un dato istante di tempo e a una data frequenza; la relazione fra l'intensità del suono e la scala di grigi o di colori può essere lineare o logaritmica.
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